Leggimi ancora: L’imprevedibile viaggio di Coyote Sunrise

Per qualche settimana in agorà la nostra classe quinta ha ascoltato la lettura del romanzo di Dan Gemeinhart “L’imprevedibile viaggio di Coyote Sunrise“, che ha riscosso molto successo:


La storia è piaciuta a molti perchè è coinvolgente, ha qualcosa che cattura il lettore, che si sente così all’interno della storia, piena di colpi di scena e molto divertente. Il racconto è denso di emozioni, ricco di personaggi diversi e interessanti che ci hanno fatto riflettere su diversi temi. Qualcuno è rimasto colpito dall’idea della scatola piena di ricordi, altri dalla protagonista, Coyote, una ragazza forte e coraggiosa, che fa di tutto per raggiungere il suo obiettivo, altri ancora dal tentativo di fuggire dal passato del padre della protagonista. Ci ha interessato anche il tema dell’amicizia e delle emozioni che suscita.
Abbiamo raccolto i nostri commenti e li riportiamo qui sinteticamente in inglese, chissà, magari Dan Gemeinhart, l’autore, vorrà leggerli:

  • I really like this book because reading it you feel you’re inside the story. RICCARDO 
  • I like it because it’s very engaging. SILVIA, ISMAEL
  • I like the whole story.  IRIS
  • I like the book a lot because it catches my attention and not every book does the same. VITTORIA
  • This story caught my attention because it’s interesting and funny. LORI B
  • The story is so funny I can’t stop reading it. BIANCA
  • The story is engaging. There are many interesting characters.  NICK 
  • I like the book because there are many turns of events and because the personality of the characters is well defined. I would have liked some supernatural elements, because I like them a lot. TOM
  • I like this book because Coyote, the main character, is a strong and brave girl, because in most books this is the role of a boy.  GIULIA 
  • I really like it because Coyote made her dream come true, she did everything she could till she managed to get her box. The story is about friendship and the feelings connected with it. ALICE
  • I like the book because I was really touched by the story, it was also a bit sad, but I like it.  SIMONE
  • I like the book a lot because it’s very rich in emotions. LEON
  • The bit I like best is when Coyote, after such a long time, finds her box full of memories. GIORGIA
  • I really like the story of this girl whose father is escaping from the past, it’s really touching. FLAVIA
  • I like this book because it conveys a deep meaning: it shows that if something terrible happens you should look forward and not so much at the past.  BEA
  • I like when the goat hits the policeman’s butt.  EDOARDO

I protagonisti, Coyote e Rodeo, suo padre, viaggiano negli Stati Uniti a bordo di un autobus giallo, sul quale vivono.
Durante il viaggio incontrano ed ospitano diversi personaggi ai quali pongono invariabilmente tre domande:

Abbiamo deciso di rispondere anche noi a queste domande; ecco le nostre risposte:

Ci è piaciuto anche seguire il tragitto dell’autobus giallo sulla mappa degli Stati Uniti:

PS Ecco il messaggio inviato a Dan Gemeinhart:

Hi, Dan. I’m a primary school teacher in Italy and I’ve just finished reading your Coyote Sunrise novel to my grade 5. The kids and I really like your book, I shared their opinion through a post on my website.
The story gave us the chance to get to know the geography of the USA a little bit, to discuss about topics such as friendship, death, family,…, to share emotions while reading about Coyote’s adventures.
We like the 3 questions Coyote and Rodeo ask to the people they meet so we decided to answer them as well; you can read our answers in the post.
I’ve also summarized and translated some of their thoughts about the story.
Thank you very much for your book!
Clare the Witch and the kids of class 5c, Pizzigoni Primary School, Saronno, Italy

Dan ci ha risposto!! Ecco la sua risposta:

Hello, Ms. Mantegazza and class! 

Thank you so much for your wonderful letter (and blog post!). I’m so, so glad that you enjoyed Coyote’s story, and I really appreciate you taking the time to let me know! What a wonderful email to receive. 

There is actually another Coyote story you’ll be able to read soon! It just came out here in America, and comes out in Italy later this year (September, maybe?). In fact, the Italian publisher is having me out to Italy for three weeks in October to promote it! Maybe I’ll be near your town!

Thank you again for reading, and for your kind words. 

I appreciate you!
Dan Gemeinhart

Giorni diVersi 2024

Anche quest’anno partecipiamo all’evento cittadino di poesia “Giorni diVersi“; il tema è IL SOGNO.

Abbiamo iniziato ad entrare nel tema leggendo la poesia “Il mio letto è una nave” di Robert Louis Stevenson, poi abbiamo letto altre citazioni sullo stesso tema ed ognuno di noi ha scelto quella che preferiva.

Dopo un brainstorm sul tema del sogno, abbiamo rivisto le caratteristiche del testo poetico ed alcune figure retoriche, mettendoci poi alla prova con un gioco di ascolto e riconoscimento della figura retorica.
Abbiamo ritrovato alcune delle caratteristiche del testo poetico anche nella canzone “Casa mia” di Ghali:

In questa canzone abbiamo ritrovato il tema del sogno, questa volta un sogno che si perde nel mare:

Ghali, “Casa mia”

Siamo tutti 
zombie col telefono in mano     
Sogni che si perdono in mare               
Figli di un deserto lontano                    
Zitti non ne posso parlare 

Non ci rimane che metterci all’opera per scrivere le nostre poesie sui nostri sogni: siamo al termine della scuola primaria, quali sono i nostri sogni per il futuro?

Ecco tutte le poesie della nostra classe:

Ecco infine la poesia che abbiamo composto tutti insieme:

La scuola primaria è quasi finita
e inizierà una nuova vita.
C'è chi sogna di scoprire l'universo
e capire se c'è un mondo diverso.
C'è chi sogna di volare
e il profondo mare attraversare.
C'è chi sogna di pescare
e a calcio giocare.
C'è chi sogna di investigare e chi di programmare.
C'è chi sogna di esplorare
ma senza smettere di sognare.

Ma in qualcosa siamo tutti d'accordo:
noi sogniamo di cambiare questo mondo sordo.
Vogliamo sentire fiori dai mille colori
piuttosto che spari e i loro rumori.
Vogliamo un mondo pulito
che duri all'infinito.
Vogliamo parità tra la gente
Pace Amore, guerra niente!

Niente male, vero? Noterete che abbiamo scritto versi in due strofe, abbiamo usato le rime ed alcune figure retoriche come l’anafora e la sinestesia!

Martin Luther King

Il Martin Luther King Day si celebra negli Stati Uniti d’America ogni terzo lunedì di gennaio.

Nel gruppo, leggete per intero la presentazione.
Poi leggete le domande che trovate sotto e rivedete la presentazione per cercare le risposte.
Ci riuniremo in agorà per condividere oralmente le risposte, poi le scriverete sui quaderni.

  1. Chi era Martin Luther King?
  2. Descrivi come vivevano i neri con la “segregazione razziale”.
  3. Come e quando iniziò la loro protesta?
  4. Come si concluse questa prima “battaglia”?
  5. Cosa fece Martin Luther King per sostenere i diritti civili di tutti?
  6. Riporta le parole più celebri del suo discorso di Washington.
  7. Cosa cambiò con la legge sui diritti civili del 1964?
  8. Cos’è il Ku-Klux Klan?

La tregua di Natale

Abbiamo guardato questo video che prende spunto dalla tregua di Natale  del 1914, durante la Prima Guerra Mondiale.
Mentre in alcune zone i combattimenti proseguirono, in altre ci fu una serie di “cessate il fuoco”, non ufficiali.
Nei giorni attorno a Natale, soldati delle truppe tedesche e britanniche schierate sui lati opposti del fronte si scambiarono auguri e canzoni dalle rispettive trincee, occasionalmente alcuni di essi attraversarono le linee per portare doni ai soldati schierati dall’altro lato.
Alla vigilia e nel giorno stesso di Natale, un gran numero di soldati tedeschi e britannici lasciarono spontaneamente le trincee per incontrarsi, fraternizzare, scambiarsi cibo e souvenir, organizzare improvvisate partite di calcio. (1)
Una catena di supermercati inglese ha realizzato questo video pubblicitario del proprio marchio riprendendo questo episodio.

Insieme abbiamo ricostruito e commentato quanto visto: la storia della tregua, le condizioni dei soldati in trincea e l’evoluzione nella storia del modo di combattere le guerre, la giovane età dei soldati, le divise diverse sotto le quali c’è una comune umanità, il desiderio di pace e condivisione,…
Abbiamo dato un nome ad alcune immagini presenti nel video, come il filo spinato e i cavalli di Frisia, ostacoli difensivi, nonchè alle emozioni che devono aver provato i protagonisti, come la nostalgia per le proprie famiglie.
Abbiamo anche riflettuto sui linguaggi dei diversi mezzi espressivi: mentre il linguaggio cinematografico è più sintetico e utilizza molto le metafore (come il pettirosso che prende il volo dal filo spinato), il linguaggio del testo deve tradurre in parole il significato.

Ci siamo messi all’opera per fare questa “traduzione”, dalle immagini alle parole.
Abbiamo iniziato dividendo la storia in sequenze: l’introduzione con il luogo, il tempo, i protagonisti e la scena iniziale, la seconda sequenza che inizia con il soldato che esce a mani alzate dalla trincea, la terza nella quale i soldati fraternizzano in modi diversi e infine la conclusione, a partire dagli spari che si odono in lontananza.

Ogni gruppo ha scritto il testo corrispondente ad una sequenza, poi, insieme, abbiamo unito le 4 parti, correggendole, modificandole, inserendo i connettori.
Infine abbiamo preparato i disegni per illustrare la nostra storia, l’abbiamo letta, registrando le nostre voci.

Ecco il risultato finale:

Le parole del Piccolo Principe

Abbiamo letto il libro e visto il film, siamo persino stati al teatro La Scala di Milano:

Le immagini e le parole del Piccolo Principe ci hanno colpito.
Dopo aver fatto skimming tra le pagine del libro, ognuno ha scelto le sue frasi preferite e costruito dei libretti a fisarmonica, eccone alcuni (complimenti a voi! Avete fatto dei libretti splendidi!).
Fai scorrere verso sinistra per vederli:

Columbus Day

Dopo aver raccolto le idee su ciò che già sappiamo circa il 12 ottobre 1492 ed il personaggio di Cristoforo Colombo, abbiamo letto questo bel libro:

Abbiamo anche letto alcune parti del diario di Cristoforo Colombo: quante parole ci sono risultate difficili o perchè appartengono al lessico della navigazione, oppure perchè l’italiano, come tutte le lingue, si è molto trasformato ed ancora si trasforma!

Abbiamo letto delle difficoltà della navigazione: i guasti alle barche, i litigi tra i marinai, la mancanza di cibo adeguato ed acqua, le tempeste o i venti avversi,…
Ci ha colpito la descrizione di Colombo degli indigeni: “hanno gambe dritte e non hanno pancia, che anzi il ventre loro è assai ben modellato” – significativa questa osservazione, indica che invece in Europa molte erano le persone sovrappeso, per lo stile di vita che conducevano.

Abbiamo anche letto dei doni degli indigeni ai marinai, che in cambio davano loro “pezzi di vetro, tazze rotte e pezzi di ciotole di terracotta“; in un punto Colombo ha scritto anche: “Quando andremo via di qua ne porterò con me sei perchè imparino a parlare.
Queste letture ci hanno fatto riflettere sulle differenze tra esplorazione e conquista, sfruttamento e scambio equo, sul concetto di civiltà, sulla diversità e il superamente dell’idea di razze umane,…

Interessante anche pensare a come doveva essere nel 1400 il planisfero: l’Europa al centro, l’Africa, l’Asia e… molto bianco attorno per le zone inesplorate.
Abbiamo osservato anche come il planisfero a cui siamo abituati abbia l’Europa al centro, ma date un’occhiata qui per vedere altri possibili planisferi:

Ora leggete voi questo articolo sul Columbus Day:

Scriviamo un testo Fantasy

Dopo aver ricapitolato le caratteristiche di questa tipologia di testo narrativo fantastico, prepariamo una mappa delle parti necessarie al testo Fantasy, poi pensiamo a quale storia ci piacerebbe scrivere e compiliamo la mappa.
Ci ho provato anche io, come vedi nel documento qui sotto.

Per rendere maggiormente l’idea del genere Fantasy, inventiamo nomi di luoghi (Monti Pietrosi) e periodi (Era delle Foreste Libere) abbinando un aggettivo ad un nome (Elfi Iridati) e scrivendoli con la maiuscola, scegliamo parole più ricercate ed “antiche” (per esempio, “bisaccia” al posto di borsa), arricchiamo il testo con aggettivi ed avverbi, descrizioni che si avvalgano dei dati sensoriali, non solo della vista (i suoni, gli odori, i gusti, il tatto).

Io mi sono messa alla prova, ecco il mio testo: